Secondo un giornale del partito il vescovo sarebbe d’accordo con la repressione contro i fedeli. Si teme un nuovo giro di vite contro la popolazione a cui è stata requisita la casa, il cimitero e i terreni della parrocchia.

Da Nang (AsiaNews) – Il governo vietnamita prepara un nuovo giro di vite contro i cattolici di Con Dau, dopo averli defraudati del cimitero locale per costruire un impianto turistico. I media affermano che il vescovo è d’accordo con il governo. Ma mons. Chau denuncia l’informazione manipolata e afferma ad AsiaNews che come pastore “non sarò mai contro i legittimi diritti del mio popolo”.

Lo scorso 25 dicembre, il quotidiano di Da Nang, portavoce del Comitato municipale del partito comunista, ha riportato la notizia che il giorno prima, vigilia di Natale, Nguyen Ba Thanh, segretario del Comitato, ha fatto visita al vescovo di Da Nang, mons. Chau Ngoc Tri.



Secondo il giornale, Tranh “ha illustrato al vescovo lo sviluppo socio-economico della città e lo ha informato degli orientamenti del piano urbanistico, in particolare quello legato alla parrocchia di Con Dau”. Il giornale afferma anche che “mons. Chau Ngoc Tri ha ringraziato le autorità cittadine per la visita e ha espresso pieno appoggio alla politica della città e il suo dispiacere per quanto accaduto a Con Dau”.



Ad AsiaNews il prelato ha criticato le bugie dell’articolo e ha detto: “Come pastore, ho il diritto di proteggere il mio gregge. Non sono mai stato e non lo sarò mai d’accordo con qualunque cosa che vada contro i legittimi diritti del mio popolo”.



Dall’inizio dell’anno, i cattolici di Con Dau resistono a una direttiva del governo, che ha requisito tutte le case e il cimitero della parrocchia per farne un centro turistico di lusso. In più non ha dato ai parrocchiani un adeguato compenso per l’esproprio. In maggio 500 fedeli che volevano seppellire una donna, sono stati picchiati dalla polizia e alcuni fedeli sono stati arrestati. Pochi giorni prima del loro processo, agli avvocati è stato tolto il permesso di difenderli. Sono stati condannati fino a 12 mesi di prigione (cfr. 28/10/2010 Dure condanne per i sei parrocchiani di Con Dau ).



Secondo alcuni cattolici, la visita di Tranh e l’articolo del giornale sono il preludio a nuove violenze.