Centinaia di agenti hanno assaltato i fedeli e recintato le proprietà cattoliche. I funzionari hanno interrotto le comunicazioni telefoniche e internet per impedire ai fedeli di lanciare l’allarme. L’area nel mirino di politici locali e impresari edili. Riprese le operazioni per la rimozione di una statua raffigurante Nostra Signora di La Vang.

Hue (AsiaNews) – Il governo vietnamita ha sequestrato ciò che rimaneva dei terreni cattolici della parrocchia di Loan Ly, nell’arcidiocesi di Hue, dopo la chiusura delle classi per il catechismo nel settembre scorso e i successivi scontri fra fedeli e forze dell’ordine. Il 16 ottobre Huynh Duc Hai, vice-presidente del Comitato popolare comunista della città, ha ordinato l’attacco di centinaia di poliziotti contro un gruppo di parrocchiani, intenti a ripulire il terreno (nella foto) dove la domenica si dovevano tenere le nuove lezioni di catechismo. Nella vicina diocesi di Vinh, intanto, i cattolici lanciano l’allarme: il governo ha ripreso le operazioni per rimuovere una statua dedicata a Nostra Signora di La Vang, prospiciente il cimitero.

Contro i cattolici in Vietnam accadono con sempre maggiore frequenza episodi di violenze, espropri forzati, violazioni. Di recente è intervenuta anche Elaine Pearson, vice-direttore di Human Rights Watch per l’Asia, che ha denunciato un “brusco peggioramento” nel rispetto di “diritti umani e libertà religiosa” da quando Washington ha rimosso il Paese “dalla sua lista nera e il Vietnam ha fatto il suo ingresso nell’Organizzazione mondiale del commercio”.

Il 16 ottobre la polizia di Loan Ly ha attaccato i cattolici che protestavano contro il sequestro delle classi di catechismo. Le forze dell'ordine erano guidate dal capitano Nguyen Tien Dung, il quale ha prima insultato i fedeli riuniti nei pressi della chiesa, poi ha ordinato l’assalto. Completato il raid, le forze dell’ordine hanno eretto una recinzione, annunciando che il terreno non appartiene più alla parrocchia, ma a Phan Van Tung, un funzionario del governo locale.

Contro i cattolici in Vietnam accadono con sempre maggiore frequenza episodi di violenze, espropri forzati, violazioni. Di recente è intervenuta anche Elaine Pearson, vice-direttore di Human Rights Watch per l’Asia, che ha denunciato un “brusco peggioramento” nel rispetto di “diritti umani e libertà religiosa” da quando Washington ha rimosso il Paese “dalla sua lista nera e il Vietnam ha fatto il suo ingresso nell’Organizzazione mondiale del commercio”.
Per evitare che i cattolici lanciassero l’allarme, tutte le linee di comunicazione nell’area – fra cui telefoni e internet – sono state interrotte; i funzionari hanno anche disposto un controllo serrato dell’attività nelle parrocchie limitrofe. A nulla sono valse le proteste dei fedeli, i quali spiegano che il terreno era stato donato ai cattolici nel 1956 dall’ex presidente vietnamita Ngo Dinh Diem. Terreni che fanno gola a molti politici locali e agli impresari edili, che lottano per accaparrarsi un pezzo di terra lungo l’esotica linea costiera del Vietnam centrale.

Nel frattempo nella diocesi di Vinh sono riprese le operazioni del governo locale per rimuovere la statua dedicata a Nostra Signora di La Vang. I fedeli di Bau Sen hanno difeso con forza il simbolo religioso, costruito nell’aprile del 2008 su una sommità rocciosa che domina il locale cimitero cattolico. Passata l’emergenza causata dal tifone Ketsana, il 16 ottobre scorso il governo locale ha mobilitato bulldozer e ruspe per abbatterla.

Una fonte anonima del Fronte popolare, organizzazione filo-governativa, spiega che per “completare il processo di rimozione” della statua il governo provinciale ha approvato un finanziamento di circa 68 mila dollari Usa: una somma notevole, per una provincia povera come Quang Binh. Il reverendo John Nguyen Van Huu, pastore della chiesa protestante di Bau Sen, lancia un appello ai cattolici e alle persone di buona volontà di tutto il mondo per “proteggere il simbolo sacro” e “difendere il diritto alla libertà religiosa in Vietnam”.