Vietata ai montagnard la messa per celebrare l’inizio del nuovo anno

di J.B. An Dang

Il presidente del Comitato del popolo ha sostenuto che il Tet non è una festività cattolica e che quindi i fedeli non avevano il diritto di celebrare la messa. Alla polizia è stato dato l’ordine di arrestare coloro che avessero violato la disposizione.

Hanoi (AsiaNews) – I montagnard cattolici di Ia Grai, negli altipiani centrali del Vietnam, non hanno potuto celebrare la messa per festeggiare il 6 febbraio l’inizio del nuovo anno lunare (il Tet). Glielo ha impedito, a quanto si apprende ora, un esplicito divieto del Comitato del popolo.

Il presidente del Comitato, Bùi Ngoc Sơn, ha infatti sostenuto che il Tet non è una festività cattolica e che quindi i credenti non avevano il diritto di organizzare un rito. Egli ha quindi minacciato sacerdoti e fedeli che avessero preso parte ad una eventuale celebrazione di perseguirli legalmente.

I cattolici di Ia Grai, in una petizione rivolta allo stesso Sơn sottolineavano che è una tradizione devozionale celebrare la messa per dedicare il primo giorno del nuovo anno a Cristo ed alla Vergine. Sono incontri nel corso dei quali i fedeli celebrano l’Eucaristia o altri riti, si scambiano gli auguri per il nuovo anno e ricevono le benedizioni dei loro sacerdoti.

Il presidente del Comitato del popolo ha risposto ribadendo che il Tet non è una festività cattolica e che celebrare la messa sarebbe stata una violazione della legge dello Stato e la normativa sulla religione e la fede. Con l’ordinanza No 34/UBND-DTTG, datata il 4 febbraio, ma della quale si ha notizia solo ora, ha ordinato alle forze di polizia di arrestare chiunque celebrasse il Tet con rito cattolico.

Il riferimento usato da Sơn è alla legge sulla religione, in base alla quale ogni anno i pastori cattolici debbono sottoporre alle autorità locali l’elenco delle messa che intendono celebrare nel corso dell’anno. Non è detto che tutte ricevano l’approvazione e, in tal caso, il sacerdote che celebra viola la legge.

La situazione della libertà religiosa in Vietnam sta mostrando segni di miglioramento, grazie alla graduale apertura del Paese all’Occidente, in particolare agli Stati Uniti, concretizzatasi in particolare con la fine dell’embargo commerciale del 1994, la normalizzazione dei rapporti diplomatici nel 1995 e l’ingresso di Hanoi nel Organizzazione internazionale del commercio (WTO) alla fine del 2006. Accanto a ciò vanno riconosciuti gli sforzi della Santa Sede per mantenere aperto un dialogo con il governo, concretizzatisi in reciproche visite di delegazioni.

Ciò nonostante episodi di intolleranza si verificano ancora sia a livello di autorità locali sia nei confronti delle minoranze etniche, specialmente nei confronti di montagnard degli altipiani centrali, dei Thai, Hmong e Muong nelle montagne settentrionali.