I parrocchiani si rivolgono alla Conferenza episcopale e alla Commissione giustizia e pace per ottenere sostegno per la liberazione di sei fedeli, agli arresti dal maggio scorso senza processi né prove. Essi denunciano anche l'esproprio di terreni voluto dalle autorità, in violazione alla legge. In pericolo "le nostre vite e il futuro dei figli".

Hanoi (AsiaNews) - I fedeli della parrocchia di Con Dau, nella diocesi di Da Nang, insieme ai parenti di sei persone detenute dalle autorità senza processo, hanno inviato una lettera aperta ai vertici della Chiesa cattolica per chiedere aiuto nella loro lotta per la giustizia. "Siamo semplici fedeli - scrivono - che hanno dedicato tutta la vita alla terra, alle aziende agricole e preghiamo ogni mattina per il nostro amato Paese". I parrocchiani protestano contro la confisca dei terreni, decisa dalle autorità, per la realizzazione di un progetto di eco-turismo. La polizia ha represso con la forza le voci di dissenso e, il 4 maggio scorso, durante un funerale, hanno arrestato un gruppo di persone. Da mesi essi sono rinchiusi in modo arbitrario e in violazione della legge.

Destinatari della missiva mons. Peter Nguyen Van Nhon, presidente della Conferenza episcopale, mons. Cosma Hoang Van Dat, segretario generale dei vescovi e mons. Paul Nguyen Thai Hop, presidente della Commissione giustizia e pace della Chiesa vietnamita. La lettera è stata sottoscritta dalla comunità parrocchiale di Con Dau e dai parenti di sei persone ancora oggi rinchiuse in carcere. Essi sono Matthew Nguyen Huu Liem, Joseph Tran Thanh Viet, Thadeus Le Thanh Lam, Simon Nguyen Huu Minh, Teresa Nguyen Thi The e Mary Phan Thi Nhan; da mesi sono agli arresti senza accuse specifiche o dietro processo.

I fedeli sottolineano che "se le autorità di Da Nang dovessero confiscare le nostre proprietà, non saremo più in grado di sopravvivere", mettendo in pericolo "la nostre vite e il futuro dei figli". Ma più ancora della confisca dei terreni, i fedeli vogliono richiamare le autorità ecclesiastiche "sull'agonia che vivono i nostri padri, mariti, mogli al centro di detenzione governativo di Da Nang", nel quale sono rinchiusi da mesi in modo arbitrario. I parrocchiani di Con Dau sono "ottimisti" per la nascita della Commissione giustizia e pace e auspicano che possa aiutrli per conseguire la liberazione dei detenuti. "In questa situazione disperata - affermano - possiamo solo pregare Dio perché ci sia vicino e chiedere a voi, Padri, l'aiuto necessario perché i nostri amati possano ottenere giustizia".

La vicenda degli arresti risale al 4 maggio scorso, quando i partecipanti al funerale di una donna di nome Maria Tan, 82 anni, sono stati attaccati dalla polizia che voleva impedirne la sepoltura. Gli scontri sono continuati per oltre un'ora e hanno portato all'arresto di una settantina di persone. In una lettera pastorale scritta all'indomani degli incidenti, mons. Joseph Chau Ngoc Tri, vescovo di Da Nang, ha denunciato "la caccia all'uomo" condotta dalla polizia, che ha fermato pure fedeli che non avevano partecipato alle esequie della donna. Le autorità hanno stabilito il fermo di sei parrocchiani con l'accusa di aver "disturbato l'ordine pubblico" e aver "aggredito personale dell'Amministrazione della sicurezza statale". Ad oggi non vi sono stati ancora processi o presentazione di prove contro gli arrestati, ai quali sono state estorte false confessioni sotto tortura.

Il conflitto fra fedeli e autorità governative nella parrocchia di Con Dau è divampato all'inizio dell'anno, con la decisione delle autorità locali di abbattere tutte le case della parrocchia, creata 135 anni fa, per creare un resort turistico. I terreni sarebbero stati confiscati senza offrire una onesta compensazione o una nuova sistemazione. Particolarmente appetita l'area su cui sorge il cimitero, un terreno di 10 ettari a un chilometro di distanza dalla chiesa. In passato era indicato fra i siti protetti dal governo, ma i terreni sono cresciuti di valore finendo al centro di una speculazione edilizia.

"La decisione delle autorità di Da Nang - concludono i fedeli - di confiscare i terreni della parrocchia e venderli a The Sun Investment Corporation per la costruzione di un centro per l'eco-turismo viola in modo grave la legge e calpesta le leggi sulla proprietà". I terreni, infatti, possono essere requisiti - in base all'art. 40 della legge sulla terra del 2003 - per progetti di sviluppo economico, per la costruzione di "aree industriali, centri per l'alta tecnologia, zone economiche e centri strategici per il governo". Restano esclusi, quindi, progetti inerenti all'eco-turismo.