Il loro rientro è stato celebrato con una messa presieduta dall’arcivescovo Kiet. Che poi è partito per Roma, un viaggio guardato con preoccupazine dai fedeli, che ricordano i tentativi delle autorità statali di ottenerne la rimozione.

Hanoi (AsiaNews) - Dopo 50 anni, le suore di Saitn Paul de Chartres sono tornate a Hanoi. L’avvenimento è stato celebrato (nella foto) il 1° marzo dall’arcivescovo Joseph Ngo Quang Kiet, insieme ai vescovi Stephen Nguyen Nhu The di Hue, Josep Nguen Chi Linh di Thanh Hoa e decine di sacerdoti.

In quella che è stata la sua ultima apparizione pubblica prima di partire per Roma - viaggio che preoccupa non poco i suoi fedeli, alla luce dei tentativi delle autorità statali di ottenere la sua rimozione e le voci sulle sue dimissioni - mons. Kiet ha invitato i presenti a “ringraziare Dio per la testimonianza di fede incrollabile delle suore di Saint Paul de Chartres. I loro beni sono stati confiscati uno ad uno. Ciò che è restato è divenuto sempre più piccolo, il loro numero si è ridotto, alcune sono morte, altre imprigionate. Ciò malgrado, le suore hanno continuato a servire il popolo con tutto il loro cuore”.

La Suore di Saint Paul de Chartres sono una congregazione missionaria internazionale fondata in Francia nel 1696 da don Louis Chauvet, parrocco di Levesville-la-Chenard, e arrivate in Vietnam nel 1860, durante la dura persecuzione anticattolica del regno di Tu Duc (1847-1883). Si stabilirono a Hanoi nel 1883, quasi alla fine del periodo di 261 anni, dal 1625 al 1886, durante il quale 130mila cattolici furono uccisi.

Le suore educavano i bambini, visitavano i malati e aiutavano i pazienti negli ospedali. Malgrado le ondate delle persecuzioni subite, sono serenamente riuscite a piantare i semi del regno di Dio, sperando che esso cresca, fiorisca e porti molto frutto.

Trattate con grande ostilità dalle autorità dopo la presa del potere da parte dei comunisti, nel 1954, erano state costrette ad abbandonare tutte le loro missioni a Hanoi.